Come ogni anno a febbraio Samsung rinnova la serie Galaxy S e puntuale anche in questo 2023 ha presentato i nuovi smartphone. Il top di gamma è Galaxy S23 Ultra che si rinnova poco a livello estetico ma tanto a livello hardware proponendosi come il migliore Android ad oggi sul mercato. Su questo però c’è molto da parlare. Ecco la recensione.
Il nuovo anno si è aperto con la solita e attesa presentazione dei nuovi Samsung Galaxy S23 Series. L’azienda sudcoreana ha anticipato i tempi ancora una volta e agli inizi di febbraio ha svelato al mondo intero i tre nuovi smartphone: Galaxy S23, S23+ e il top di gamma S23 Ultra. Se per i primi due dovremo aspettare ancora qualche settimana per la prova, abbiamo invece avuto modo di mettere sotto torchio da subito il vero top di gamma della serie ossia lo smartphone pronto a prendere le redini di Galaxy S22 Ultra, o anche di Galaxy S21 Ultra, ma soprattutto salire sul gradino più alto del podio degli smartphone Android.
Samsung ha abbandonato, per modo di dire, la sua serie Note. Un abbandono dettato più da numeri deboli di vendita anche se, dallo scorso Galaxy S22 Ultra, ha deciso di implementare direttamente nella scocca del suo flagship la S Pen che dunque continuerà a sopravvivere soprattutto per gli utenti più esigenti che vorranno sfruttare al massimo la potenza ma anche la produttività e perché no la multimedialità di un prodotto che vedremo punta più in alto di tutti.
Rinnovare un prodotto che già di per sé parte da un livello decisamente alto non è per nulla facile. Qui Samsung con Galaxy S23 Ultra aveva il compito di finalizzare alcuni aspetti di S22 Ultra come il processore Exynos con la poco utilizzata GPU AMD e i suoi anomali consumi, alcuni dettagli per quanto concerne la fotocamera e ancora una parte di ottimizzazioni non ancora andate a buon fine. Come ha sempre fatto negli ultimi anni, Samsung si è rimboccata le mani e piano piano ha realizzato uno smartphone che inutile girarci intorno è ad oggi il miglior Android presente sul mercato e che può effettivamente competere con gli iPhone di Apple.
In questa recensione di Galaxy S23 Ultra non vi diremo che Galaxy S22 Ultra è da buttare e che dovrete acquistare questo nuovo modello. Anzi la passata generazione è un modello ancora da battere per molti concorrenti, ha visto aumentare il suo potenziale nel corso del 2022 con un inizio un po’ difficile a causa soprattutto di una non perfetta ottimizzazione soprattutto con un processore Exynos per i modelli europei (Italia compresa) che tendeva a consumare un po’ troppo rispetto allo Snapdragon distribuito nel resto del mondo. A tutto questo si è poi aggiunta anche la poca fiducia data alla parte grafica di Galaxy S22 Ultra che ricordiamo era uno dei pochi in possesso di una GPU AMD capace di supportare il ray tracing. Una premessa che sembrava avere potenziale da vendere ma che purtroppo si è rivelata una bolla a causa del pochissimo supporto da parte degli sviluppatori che hanno continuato la strada già percorsa con GPU Adreno e Mali. Non solo perché abbiamo visto in un confronto diretto con la versione Snapdragon quale fosse effettivamente la differenza anche a livello fotografico con quella equipaggiata da una CPU Exynos, con un confronto non esagerato ma che permetteva vantaggi a favore della CPU di Qualcomm.
Samsung con Galaxy S23 Ultra ha dunque preso le redini di tutto questo e ha finalmente deciso di cambiare strada ma soprattutto di intraprendere quella più consona e anche attesa da tutti ossia proporre in tutto il mondo un Galaxy S23 Ultra con processore Snapdragon 8 Gen 2 che addirittura viene personalizzato da Qualcomm appositamente per Samsung e che vedremo cambierà le carte in tavola soprattutto sull’efficienza energetica ma anche sulle potenzialità fotografiche più che di puro hardware che comunque migliorerà e tanto anche grazie all’introduzione di memorie DDR5 e UFS 4.0.
Non solo perché seppur il design di Galaxy S23 Ultra cambia di poco, gli aggiustamenti sono votati ad una migliore ergonomia dello smartphone, che rimane comunque grande nelle sue dimensioni, ma soprattutto ad un migliore utilizzo dello schermo che per la prima volta su questo device viene curvato il meno possibile per facilitare la scrittura con la S Pen ma anche la visione dei contenuti visto che per quanto sia tecnologicamente avanzato, uno schermo curvo tenderà sempre a visualizzare le immagini in modo diverso da uno schermo flat.
Non mancheranno novità da un punto di vista del comparto fotografico che era comunque già di grandissimo spessore nella precedente generazione. Qui viene posto il nuovo sensore di casa Samsung da 200 Megapixel ma non è tanto quello a fare la differenza (anche se è palese che uno scatto del genere porterà dettagli mai visti finora) ma sarà l'ottimizzazione ancora più precisa e puntuale di Samsung a permettere di giocare davvero con le foto. E poi finalmente si chiude un anello finora debolissimo di Android ossia l’ecosistema: Samsung ha deciso di lavorare sodo per raggiungere quello che da anni riesce a fare Apple con i suoi device e finalmente con questo Galaxy S23 Ultra ci è riuscita sia in termini di continuità di produzione di lavoro che soprattutto in termini di sicurezza. Ed è inevitabile non confermare come sia l’unica a proporlo con Android.
Il Samsung Galaxy S23 Ultra viene messo in vendita in varie versioni che vedono differenze sia per la memoria di sistema che per quella di archiviazione. Ecco i prezzi ufficiali di vendita:
Gli utenti che acquisteranno Samsung Galaxy S23 Ultra da 1TB, Samsung Galaxy S23 Ultra da 512GB sul Samsung Shop Online entro il 16 febbraio 2023, registrando il prodotto entro il giorno 24 aprile 2023 a questo link, riceveranno un rimborso rispetto al prodotto acquistato rispettivamente di
Il Samsung Galaxy S23 Ultra viene fornito in una scatola di vendita praticamente identica a quella della scorsa generazione. La novità arrivata lo scorso anno viene ripetuta anche quest'anno con l’assenza di molti accessori che le case produttrici inserivano nel prezzo. Con il Galaxy S23 Ultra ci sono i soliti manuali utente e un cavo da USB-C a USB-C per la ricarica e il trasferimento dei dati ma manca il carica batteria da parete. Una scelta per l’ambiente che altri produttori hanno già fatto e che anche Samsung ha seguito con i suoi device dallo scorso anno.
Niente caricatore ma nemmeno auricolari, per una scelta, sicuramente condivisibile, di risparmio ecologico che va di pari passo anche con un nuovo modo di fare da parte degli utenti che posseggono oggi svariati caricatori da parete o anche wireless oltre a cuffie personali preferite. Giusto o sbagliato questa è la direzione dei maggiori produttori di smartphone che guardano all’ambiente, o almeno questo è quanto detto.
Ad un occhio meno attento sarà difficile trovare differenze estetiche e di design mettendo a confronto Galaxy S22 Ultra e Galaxy S23 Ultra. Il vero cambiamento da questo punto di vista era stato fatto con il passaggio da Galaxy S21 Ultra mentre oggi troviamo uno smartphone che si affina millimetricamente rendendo solo più comodo agli occhi e all’uso un Galaxy S23 Ultra che mantiene la sua identità di device top di gamma di Samsung. Permane l’assenza della struttura a penisola vista con S21 Ultra e che scompare quest’anno anche su Galaxy S23 e S23+, rendendo i sensori quasi a filo con la scocca proprio come con il modello Ultra.
La scocca di Galaxy S23 Ultra ripropone esattamente lo stile che l’azienda sudcoreana aveva pensato e realizzato con Galaxy Note 20 Ultra. Ci sono linee arrotondate ai lati lunghi dello smartphone con il display che si incunea nel profilo rotondeggiante assieme alla scocca posteriore in vetro Gorilla Glass Victus di seconda generazione. Quest’anno però tutta questa ''rotondità'' viene un po’ meno per un’esigenza da parte di Samsung di rendere più comodo nell’uso lo smartphone. L’idea che ci siamo fatti è che Galaxy S23 Ultra vuole essere più ergonomico visto che è veramente un device enorme e sia in mano che in tasca occuperà non poco spazio.
Ecco allora una piega dei bordi meno arrotondati che risolvono due cose: da una parte permettono a Galaxy S23 Ultra di avere più grip in mano e di scivolare meno e dall’altra di proporre un display meno ''edge'' ossia curvo e meglio gestibile durante la scrittura con S Pen o anche durante la visione di contenuti multimediali. Vi sembreranno due cose di poco conto ma sono essenziali soprattutto su questo tipo di prodotto che rimane, a nostro parere, decisamente unico per le sue svariate potenzialità di smartphone tuttofare.
I bordi, superiore e inferiore, sono ancora piatti proprio a ricalcare l’aspetto estetico della serie Note ma anche a dare spazio a quella che è una delle conoscenze di questo S23 Ultra: la S Pen. La piccola penna, che non sembra essersi rinnovata rispetto al passato, si infila un un piccolo foro laterale proprio come avveniva con Galaxy Note 20 Ultra e con S22 Ultra. Per molti sarà questo un notevole vantaggio rispetto a Galaxy S21 Ultra che supportava sì la S Pen ma che necessitava la custodia creata ad hoc per il trasporto. Per altri invece si riproporrà il solito obbligo visto lo scorso anno ossia quello di dover acquistare questo smartphone con la S Pen anche se quest’ultima non sarà mai utilizzata. Samsung non permette di scegliere una versione di Galaxy S23 Ultra senza la S Pen e forse avrebbe potuto provare a differenziare quest’anno questo aspetto con un modello meno costoso senza pennino. Di fatto la S Pen è completamente gommosa nel suo rivestimento, non scivola dalla mano e si destreggia bene. Possiede sempre il pulsante a scatto per l’estrazione che rimane dello stesso colore della scocca.
Le dimensioni di Samsung Galaxy S23 Ultra come detto sono importanti. Inutile girarci intorno, chi cerca un device comodo da tenere in tasca o anche da maneggiare velocemente con una mano, qui di certo rimarrà deluso. Nello specifico l’altezza misura 163,4 millimetri mentre in larghezza abbiamo 78,1 millimetri con uno spessore di 8,9 millimetri. Il peso? Stiamo parlando di uno smartphone da 234 grammi che sono però ben distribuiti soprattutto quando si tiene in mano il device. Ci vuole una mano bella grande per utilizzarlo senza paura di farlo cadere ma di fatto una volta prese le misure, scusate il gioco di parole, ci si renderà conto che le curve e quel bordo inferiore piatto lo rendono relativamente comodo per scrivere e navigare. La scocca è ancora una volta in Armor Aluminium e garantisce agli utenti di stare relativamente più sicuri contro urti e cadute. Da non dimenticare anche che lo smartphone possiede certificazione IP68 e questo permette di resistere all’acqua e alla polvere almeno per 30 minuti.
I pulsanti sono posizionati sempre nelle stesse posizioni: bilanciere unico del volume e pulsante di accensione e spegnimento sulla destra. Superiormente nulla se non il foro per il microfono. Inferiormente invece, Samsung, posiziona il carrellino per la SIM, la porta USB-C di ultimissima generazione, la feritoia dell’altoparlante stereo e poi la S Pen. Tutto al suo posto con una capsula auricolare fisica posta in alto ma fortemente sottile quasi a scomparire alla vista meno attenta. Farà anche da altoparlante per un ottima resa a livello audio.
Samsung Galaxy S23 Ultra possiede un display da primato praticamente simile a quello dello scorso anno. Anzi nello specifico sappiate che l’unità sembra essere esattamente la stessa di Galaxy S22 Ultra anche se in questo caso Samsung ha migliorato molti parametri permettendo di ottenere vantaggi da non sottovalutare.
Intanto sappiate che tecnicamente è un pannello da 6,8" Edge Dynamic AMOLED 2X con risoluzione QHD+ di 1440 x 3088 pixel. È un display con tecnologia OLED LTPO con il supporto alla tecnologia HDR10+ ma soprattutto con una frequenza di aggiornamento adattiva da 1 a 120Hz. Questo significa che come avveniva con Galaxy S22 Ultra, anche qui lo smartphone adatta dinamicamente il refresh rate in base al tipo di contenuto che l’utente sta visualizzando sullo smartphone. Quindi la frequenza di aggiornamento potrà variare da un minimo di 1 Hz per i contenuti che non necessitano di velocità e fluidità come l’Always On Display, fino a 120 Hz per i giochi ad alta fedeltà o nelle situazioni di navigazione su web. C’è chiaramente sempre la possibilità di forzare una frequenza di aggiornamento a 60Hz costante se lo si desidera ma è una condizione di emergenza che di solito non conviene più nemmeno considerare soprattutto perché con la modalità Adattiva il consumo della batteria non è esagerato.
Simile alla serie dello scorso anno, anche qui il Galaxy S23 Ultra utilizza un pannello Infinity-O dove nella parte superiore centrale del display viene posta la fotocamera anteriore per i selfie. In questo caso per molti questo tipo di soluzione è meno invasiva rispetto alla classica notch.
C’è un sensore di impronte digitali al di sotto del display di S23 Ultra. In questo caso sembra essere leggermente diverso da quello dello scorso anno anche se sempre ad ultrasuoni con una superficie di riconoscimento maggiorata. Effettivamente il risultato è quello di avere uno sblocco veloce e preciso con la sicurezza e la rapidità che troviamo anche su altri device della casa sudcoreana per accedere alla home. Di fatto c’è anche qui il rilevamento del volto ed è anche preciso in quello che fa e permette di associarlo proprio allo sblocco con l’impronta digitale.
Samsung permette di gestire al meglio il pannello in base alle personali esigenze tramite i settaggi presenti nelle impostazioni. In questo caso nel menu è possibile ottenere due diverse opzioni da poter settare:
Il display di Galaxy S23 Ultra è lo stesso (ottimo) di S22 Ultra sul piano hardware. Abbiamo quindi valori molto simili per la luminanza massima e una gestione dei colori in SDR che è sostanzialmente identica. Cambia un po' la la curva di gamma in riproduzione HDR, con Galaxy S23 Ultra che esegue un tone mapping per rendere più luminose le scene rispetto al vero, laddove Galaxy S22 Ultra si mostrava un po' più puro rispettando fedelmente le intenzioni del regista.
Partiamo dalla luminanza massima: 1759 nit è il valore di picco che abbiamo raggiunto nei nostri test, molto simile a quello registrato dal predecessore e secondo solo a iPhone 14 Pro Max. Con schermata tutta bianca si superano i 1000 nit, mentre manualmente l'utente può impostare la modalità "Luminosità Extra" che blocca la luminanza a 1070 nit circa. In condizioni normali il display di Galaxy S23 Ultra può essere impostato manualmente a 600 nit circa. Ottimo il rapporto di contrasto, come al solito non misurabile con i nostri strumenti visto che il pannello usa la tecnologia OLED e può spegnere i pixel per riprodurre il nero.
La OneUI consente di configurare due preset:
La modalità Naturale è al solito la nostra preferita, tuttavia tutte le schermate del sistema operativo vengono riprodotte in sRGB, quindi con il gamut meno esteso. Sebbene sia la più precisa dubitiamo che siano in molti gli utenti ad utilizzarla all'atto pratico, visto che la modalità Vivida riproduce l'interfaccia in DCI-P3 e appare sensibilmente più gradevole alla vista nella maggior parte delle circostanze.
Analisi RGB (bilanciamento del bianco)
Analisi curva di gamma (progressione scala dei grigi)
Analisi DeltaE (fedeltà cromatica saturazioni intermedie)
Lo smartphone copre il triangolo DCI-P3 al 97% nella modalità Naturale, spingendosi a una dimensione superiore al 100% nella modalità Vivida. La precisione cromatica è ottima in entrambi i casi, ma è chiaramente nella modalità Naturale che si ottiene un DeltaE medio migliore rispetto al riferimento, pari a circa 1,6 (molto simile a quello che avevamo ottenuto con Galaxy S22 Ultra). La curva di gamma (quindi la progressione tonale della scala dei grifi) è molto precisa nella Modalità Naturale, mentre la modalità Vivida presenta immagini più scure e contrastate, in modo da essere più gradevoli rispetto alla stessa sorgente originale. Insomma, con la riproduzione SDR si nota una precisione maniacale su tutti i livelli nella modalità Naturale, mentre nella modalità Vivida si va oltre il riferimento per offrire un'immagine meno vera, ma più bella.
Galaxy S23 Ultra è uno dei pochissimi smartphone sul mercato a offrire una riproduzione HDR con valori di luminanza superiori ai 1000 nit. In questo caso l'azienda riesce a sfoderare tutti i 1750 nit di cui è capace il pannello senza che sia necessario trovarsi in ambienti molto luminosi o di abilitare modalità particolari. Diversamente da quanto avveniva con Galaxy S22 Ultra, che seguiva perfettamente la curva di gamma secondo il riferimento, su Galaxy S23 Ultra viene effettuato un tone mapping per "amplificare" le luci dal 30% del livello di bianco in poi, in modo da presentare un'immagine più luminosa rispetto all'originale. Il clipping viene raggiunto al 75%, con un valore di 1757 nit.
Non ci sono quindi novità eclatanti quest'anno, tuttavia il display di Galaxy S23 Ultra rappresenta ancora oggi una delle massime espressioni su smartphone in termini di qualità visiva.
Come detto in apertura, per la prima volta Samsung propone un unico processore in tutto il mondo per il suo Galaxy S23 Ultra, ma anche per gli altri device della serie. Via gli Exynos e benvenuto Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2 che addirittura viene personalizzato dall’azienda appositamente per Samsung con un ''Snapdragon for Galaxy''.
A livello tecnico troviamo un core ARM Cortex-X3 a 3,36 GHz (lo Snapdragon 8 Gen 2 classico invece arriva fino a 3,19 GHz), ossia una soluzione ad alta frequenza che Samsung ha personalizzato in collaborazione con ARM. Vi sono poi due Cortex-A715 e due Cortex-A710 (entrambi con clock a 2,8 GHz) e tre Cortex-A510 più efficienti per gestire le operazioni quotidiane (con clock a 2,0 GHz). Archiviata la GPU AMD ecco che Samsung si adegua alla classica GPU Adreno 740 che qui viene proposta con un clock da 719 MHz contro i canonici 680 MHz che troviamo su altri device con stessa GPU.
Queste differenze di personalizzazione del processore di Qualcomm hanno effettivamente un riscontro potenziale nell’uso quotidiano? Per rispondere a questa domanda sappiate che Samsung propone due profili di prestazioni per Galaxy S23 Ultra: profilo Standard e profilo Light.
Che differenze ci sono? Il profilo Standard ''offre l'equilibrio consigliato tra velocità di elaborazione, durata della batteria ed efficienza di raffreddamento'' mentre il profilo Light ''privilegia la durata della batteria e l’efficienza del raffreddamento rispetto alla velocità di elaborazione''. In poche parole sappiate che il boost dato dalla personalizzazione di Qualcomm con questo Snapdragon for Galaxy viene ricalcata proprio nel profilo Standard dove il telefono spinge al massimo delle sue potenzialità mentre con quello Light si pensa più al risparmio energetico.
Ma la verità è che nella pratica con il profilo Standard potrete puntare a battere record solo sui benchmark perché effettivamente la potenza che raggiungerete con il profilo Light sarà inferiore sì, i core spingeranno a minori valori di clock, ma assolutamente impercettibile a livello di usabilità sia nel quotidiano che nei giochi più spinti. La differenza importante però la troverete in questo profilo con l’autonomia che aumenterà di almeno un’oretta e mezza su display ed è palese che questa sarà una delle chiavi di lettura di questo nuovo processore Qualcomm for Galaxy.
Tripla Camera: Principale 50MP (23mm - f/1.8 - OIS) + Grandangolare 12MP (13mm - f/2.2) + Tele 10MP (69mm - f/2.4 zoom 3X ottico)
Tripla Camera: Principale 50MP (23mm - f/1.8) OIS + Grandangolare 12MP (13mm - f/2.2) + Tele 10MP (69mm - f/2.4 zoom 3X ottico)
Quad Camera: Principale 200MP (23mm - f/1.7 - OIS) + Grandangolare 12MP (13mm - f/2.2) + Tele 10MP (69mm - f/2.4 zoom OIS zoom 3X ottico) + Tele 10MP (230mm - f/4.9 - zoom 10X ottico - 100X Digitale)
5G NFC Sensore impronte digitali Certificazione IP-68
5G NFC Sensore impronte digitali Certificazione IP-68
5G NFC Sensore impronte digitali Certificazione IP-68
Samsung Galaxy S23 Ultra è una scheggia e lo è soprattutto ora con questo nuovo processore ben ottimizzato con la OneUI e capace di raggiungere non solo risultati a livello di benchmark mai visti finora ma anche prestazioni quotidiane di tutto rispetto e che pochi altri sanno raggiungere oggi. Non abbiamo trovato finalmente lag e nemmeno importanti surriscaldamenti che invece avevamo visto con l’Exynos lo scorso anno e negli anni passati. Ci piace il lavoro svolto da Samsung che ha finalmente capito l’esigenza di proporre a tutti i suoi utenti un top di gamma con un valido processore riuscendo non solo a battere la concorrenza ma a porre le basi per uno sviluppo futuro.
A livello pratico, nell’uso quotidiano dello smartphone, quando ci si ritrova a giocare con un’applicazione di livello grafico importante o pesante abbiamo visto che il device non soffre come lo scorso anno le alte temperature segno di una CPU ben ottimizzata. Samsung Galaxy S23 Ultra è uno smartphone che si avvicina alla perfezione da questo punto di vista e con la consapevolezza, per il momento, di essere l'unico device Android a farlo.
Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.
In termini di connettività, lo Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy permette a Samsung di continuare nella diffusione della rete veloce 5G migliorando però il livello di ricezione ma anche di prestazione. C’è il supporto del 5G attraverso la tecnologia E-UTRAN New Radio – Dual Connectivity (EN-DC) che permette di sfruttare insieme i segnali 4G LTE e 5G NR per spingere la velocità di trasferimento fino a 10Gbps. A livello pratico lo smartphone lavora bene perché abbiamo ottenuto sempre una buona ricezione anche in luoghi abbastanza difficili e soprattutto abbiamo visto migliorare il potenziale della rete con velocità maggiori di download rispetto a quelle di Galaxy S22 Ultra.
In chiamata l'audio è pulito e forte oltre che corposo e questo sia in capsula che in vivavoce. Come detto sempre buona la ricezione del segnale, con il vantaggio di potersi affidare a due SIM fisiche e ad una eSIM (solamente due attive in contemporanea, due fisiche o una fisica + eSIM).
Per la cronaca sappiate anche che il Samsung Galaxy S23 Ultra in prova è di provenienza sudcoreana e dunque con uno storage da 256 GB e 12GB di RAM che in Italia non è presente. Di fatto la RAM è comunque una LPDDR5 mentre a livello di spazio interno saranno disponibili tre diverse versioni con 256GB, 512GB o addirittura quella da 1 TB. Sono tutte non espandibili con microSD ma di tipo UFS 4.0 di ultimissima generazione.
Il nuovo Samsung Galaxy S23 Ultra viene rilasciato sul mercato con il nuovo Android 13 e con la recente OneUI 5.1 che si differenzia non troppo dalla versione che abbiamo visto già rilasciata su Galaxy S22 Ultra. Le basi dell'interfaccia utente sono simili a quanto visto con le interazioni precedenti sebbene sia possibile individuare qualche cambiamento grafico o funzionale in alcuni menu grazie a quanto introdotto da Google con Android 13.
Quello che ci piace però sottolineare qui con Galaxy S23 Ultra e la OneUI 5.1 è il risultato che Samsung ha rincorso per anni e che finalmente ha raggiunto. L’interfaccia infatti non è una mera riproduzione personalizzata di Android ma è esattamente una UI capace di permettere all’utente non solo di usare lo smartphone in ogni singola potenzialità, anche quella più nascosta, ma di ampliare l’uso del device a funzionalità secondarie come quelle che garantiscono di essere di fronte ad un vero e proprio ecosistema come solo un altro contendente ha ad oggi proposto ossia Apple.
Sì, perché Samsung con la sua OneUI odierna non solo garantisce un utilizzo veloce, funzionale, efficace e completo di Android ma si pone come parte integrante di un sistema capace di comunicare anche con altri device dell’azienda come tablet e notebook. Per non parlare poi della sicurezza che la stessa OneUI ha raggiunto grazie a Knox: qui infatti non siamo di fronte ad una mera trasposizione della sicurezza imposta da Google con Android ma ci mette del suo garantendo che vengano fixati eventuali bug nocivi per gli utenti. Ammettiamo che le novità di OneUI vanno tutte in direzione di un sistema alla Apple. C’è la possibilità di effettuare un backup sui server proprietari che garantiscono una procedura guidata di inizializzazione del Galaxy facile e veloce senza perdere dati e soprattutto con le app e la disposizione delle stesse proprio come sul precedente smartphone.
La OneUI 5.1 è un’interfaccia solida e davvero ben fatta grazie ad una serie di funzionalità capaci di rendere non solo più facile l’uso dello smartphone ma anche completo più di quanto non ci si attenderebbe. C’è l'accesso rapido ai widget, un controllo del volume più preciso con una schermata iniziale di sinistra dove è possibile scegliere tra Google Discover o Samsung Free. Samsung Free è un servizio molto simile alla vecchia Home di Bixby, ma che dalla sua offre molte delle app e dei servizi gratuiti di Samsung. C’è anche tutta la personalizzazione con i temi anche in base alle colorazioni come visto con Android 13 stock e ancora una ricerca grafica che si avvicina a quella pura di Android ma che in qualche modo rimane fedele però a Samsung. Oltretutto basta navigare un po’ sul Galaxy Store, uno store alternativo a quello di Google ma ufficiale Samsung, per scovare alcune chicche come Galaxy Lock che permettono di personalizzare completamente il proprio Samsung.
Nel complesso, One UI è distintamente Samsung. L'azienda è riuscita a cementare uno stile specifico nella sua interfaccia sin dall'introduzione di One UI con la serie Galaxy S10, e risulta immediatamente riconoscibile. Possiede un suo wallet integrato in Samsung Pay che contiene carte di pagamento, documenti personali come carta d’identità. In generale ci piace la OneUI e ci piace l’idea di avere un’interfaccia ben fatta, con un ottimo ecosistema, una buona reattività e con la garanzia degli aggiornamenti.
Chiaramente avere una S Pen non fa che garantire a Samsung di aggiungere quelle feature che solo il pennino sa dare. Qui le novità riguardano una latenza nella scrittura che è di appena 2,8 ms e che rende la reattività della S Pen estrema nel suo utilizzo. Le gesture con il pennino sono quelle introdotte con Galaxy Note 20 Ultra e che permettono dunque con alcuni movimenti di passare tra le varie videate. E’ sempre uno spettacolo utilizzare un piccolo pennino per fare di tutto e ora che questo possiede una finitura in gomma sempre rendere ancora più facile l’uso soprattutto grazie ad un migliore grip in mano.
Sono presenti le Air Action per utilizzare una miriade di funzionalità con il solo movimento della penna. Ecco che premendo il pulsante presente nel pennino è possibile effettuare delle azioni di movimento per tornare Indietro, tornare alla Home, aprire le applicazioni recenti o ancora realizzare la selezione intelligente o scrivere sullo schermo. Non solo perché è possibile anche scegliere le operazioni da eseguire quando si preme il tasto sulla S Pen con alcune applicazioni specifiche. Chiaramente ancora presenti i controlli sempre tramite la S Pen nelle operazioni sulla fotocamera o ancora sui contenuti multimediali. Vedremo in uno specifico approfondimento tutte queste novità.
Sono presenti anche gli ormai noti pannelli ''Tag Edge'' ossia i pannelli multifunzione che rimangono a lato dello smartphone e possono essere richiamati con uno swipe proprio sulla curvatura. Presentati per la prima volta con Galaxy S6 Edge, per alcuni utenti risultano ancora comodi mentre per altri non vengono minimamente utilizzati. Tanti i modelli che possono essere inseriti dal pannello per le applicazioni a quello delle persone, passando anche per i messaggi live, la selezione intelligente sullo schermo, il Meteo, gli strumenti rapidi o ancora i promemoria o gli appunti. Presente la funzionalità dell’Always-on Display. Samsung l'ha nascosto nel menu della schermata di blocco e ha permesso di personalizzarlo con diversi stili tra orologi digitali, calendari, agende e molto altro ancora.
Insomma una OneUI che è figlia di un lavoro incredibile da parte di Samsung, durato anni, ma che può oggi considerarsi l’unico in grado di competere con Apple e soprattutto l’unico capace di potersi insignire del nome di ecosistema.
Il sistema fotocamere del Samsung Galaxy S23 Ultra fa un passo in avanti e se non si rivoluziona per numero di sensori e per concezione di certo lo fa per componenti con il sensore principale che primeggia: l’ISOCELL HP2 da 200 MP, una mostruosità che in qualche modo è stato inserito in un formato ottico da 1/1,3" grazie a minuscoli pixel (0,6 µm).
Tecnicamente il sensore ha quello che l'azienda chiama filtro colore Tetra2pixel RGB Bayer Pattern, vale a dire raggruppa 16 pixel in 1 e produce effettivamente immagini da 12 MP per impostazione predefinita. In teoria pensare ad un 200/16 dovrebbe equivalere a 12,5 ma la realtà è che le foto vengono ''stampate'' a 4.000 x 3.000 pixel anziché a 4.080 x 3.060 pixel, con un ritaglio minore. C'è, ovviamente, una modalità a piena risoluzione da 200 MP (16.320 x 12.240 px) e un'opzione intermedia da 8.160 x 6.120 px da 50 MP che permettono di sbizzarrirsi. L’ISOCELL HP2 possiede poi l'autofocus "Super QPD" e Samsung afferma che è in grado di rilevare i cambiamenti di fase sia in direzione orizzontale che verticale, offrendo una messa a fuoco automatica più affidabile su una gamma più ampia di soggetti e casi d'uso. Un passo in avanti rispetto al precedente "Double Super PD" dell'HP1 che funzionava esclusivamente in direzione orizzontale. L'obiettivo principale da 200 MP ha una lunghezza focale equivalente a 23 mm, come avviene da tempo anche con altri device precedenti dell’azienda. L'obiettivo invece ha un'apertura f/1.7 ed è anche stabilizzato.
Il resto delle fotocamere posteriori è rimasto invariato nel modo di pensare il comparto fotografico facendo un upgrade dei sensori. L'ultrawide sostituisce l'IMX563 del vecchio modello con un IMX564, ed è ancora un sensore da 1/2,55" con pixel da 1,4 µm e messa a fuoco automatica dual pixel: un'altra generazione in cui solo l'Ultra di tutti i Galaxy può avere l'autofocus sul suo ultrawide L'obiettivo ha un'apertura di f/2.2 e copre un campo visivo di 120 gradi. I tele hanno un sensore IMX754 ciascuno: è da 10 MP (1/3,52", 1,12 µm) con cui l'Ultra comprime immagini da 12 MP, come al solito. L'apertura sul modulo zoom 3x (equivalente a 69 mm) è f/2,4, mentre per il periscopio 10x (230mm) il teleobiettivo è f/4.9 Entrambi gli obiettivi sono stabilizzati.
E non finisce qui perché c'è un altro nuovo sensore sull'Ultra e non è solo l'unità principale da 200 MP ma riguarda anche tutti gli altri Galaxy S23. Parliamo chiaramente della nuova fotocamera selfie. È un sensore da 12 MP (S5K3LU da 1,12 µm, probabilmente 1/3,24"), mentre l'obiettivo ha una lunghezza focale equivalente di 26 mm e un'apertura f/2,2 e possiede l'autofocus.
Il Galaxy S23 Ultra utilizza una versione dell’applicazione della fotocamera adatta proprio a questo device e ai suoi obiettivi. Tutto risulta comunque famigliare: scorrere a sinistra e a destra per passare da una modalità disponibile all'altra. Quindi un'opzione per riorganizzare, aggiungere o rimuovere alcune modalità dalla barra principale. Scorrimenti verticali in entrambe le direzioni alternano le fotocamere anteriore e posteriore.
I livelli di zoom sono gli stessi che avevamo trovato su Galaxy S22 Ultra. Non ci sono più le icone degli alberi che ci hanno accompagnato in passato. Ora Samsung propone quattro modalità: 1x per il sensore Grandangolare, 3x per il teleobiettivo con zoom 3x, 10x per lo scatto con zoom 10x e ancora 0.6x per usare il sensore Ultra Grandangolare. Una volta premuta un’icona viene visualizzato un set aggiuntivo di pulsanti, con livelli di zoom preimpostati aggiuntivi a 0.6x, 1x, 2x, 4x, 10x, 30x e 100x. Presente comunque anche la classica ruota dentata per porre impostazioni diverse dello zoom.
È disponibile anche la modalità Expert RAW e ora è integrata nell'app principale della fotocamera come modalità invece di essere un'app separata anche se non può essere salvata nella griglia delle modalità di scatto ma è necessario passare per la scorciatoia dell’app principale. Una stranezza e soprattutto una scomodità che ancora non abbiamo capito. Tuttavia, sblocca il controllo manuale completo e la capacità di conservare sia l'elaborazione multi-frame dell'app della fotocamera integrata sia i dati dell'immagine non elaborata per ulteriori modifiche. Può acquisire immagini con tutte e cinque le fotocamere e produrre file JPEG e DNG. E proprio i file DNG possono essere modificati in Lightroom Mobile, con tutti i dati dell'immagine incorporati attraverso il profilo dell'obiettivo integrato. Expert RAW ha del potenziale enorme anche se con alcuni limiti permettendo di giocare con il colore e la gamma dinamica in misura molto maggiore rispetto ai file jpeg o heic predefiniti.
Foto di giorno: in pieno giorno lo smartphone migliora rispetto al precedente e scatta foto straordinarie. Sono foto che hanno colori più vividi nel complesso con una tendenza generale verso un calore extra ma anche ombre più luminose derivanti probabilmente da esposizioni più elevate. C’è forse un ritorno alla tradizionale elaborazione Samsung, mentre l'S22 Ultra era più conservativo con toni meno esasperati con una interpretazione un pochino più fedele alla realtà. Questo aspetto però non deve essere considerato come negativo perché gli scatti sono incisivi e grazie alle modalità Pro ed Expert RAW è possibile divertirsi e ottenere foto più adatte ai propri gusti. Ed è questo il vantaggio di un Galaxy S23 Ultra come questo: poter ottenere scatti ottimali semplicemente con un punta e scatta oppure immergersi nelle modalità da esperti che permettono di avere risultati più elaborati e al massimo delle potenzialità del comparto fotografico. Indipendentemente da questo le immagini che si ottengono sono migliorate, sono più nitide fino agli angoli dell'inquadratura a differenza delle precedenti che da questo punto di vista non erano perfettissime. Migliorate anche le prestazioni del rumore e addirittura con valori superiori a ISO 100, o nelle ombre e nelle aree sfocate, gli scatti con Galaxy S23 Ultra raramente lavorano come non dovrebbero. Il sensore da 200 MP consente scatti ad alta risoluzione ma è disponibile anche la modalità da 50 MP e qui è possibile comunque guadagnare dettaglio e definizione ma con un peso dello scatto che si abbassa (a 200MP il file pesa almeno 30MB contro i 13MB massimo del 50MP).
Foto al buio: in condizioni di scarsa luminosità, il Galaxy S23 Ultra ha una funzione di Auto Night Shot che applica automaticamente un certo livello di elaborazione extra: una sorta di modalità notturna automatica. Non entrerà in azione per tutte le scene, ma quando lo farà, un pop-up a mezzaluna gialla informerà di questa modalità attivata. Toccando l’icona della mezzaluna comunque sarà possibile disabilitare il tutto. Come era prevedibile il dispositivo cattura foto in condizioni di scarsa illuminazione in modo decisamente competente. I colori sono ben conservati e il bilanciamento del bianco automatico non ha mostrato problemi con l'illuminazione calda o mista. Il dettaglio è abbondante e ben reso con un rumore praticamente minimo. In modalità automatica riusciamo ad ottenere esposizioni bilanciate con luci ben conservate e un buon sviluppo nelle ombre. Per scene più scure o più contrastate, tuttavia, meglio usare la modalità notturna dedicata per ottenere il massimo dalle aree più scure con alcuni vantaggi sulle sorgenti luminose puntiformi. Cosa cambia rispetto ad S22 Ultra? Anche qui c’è un miglioramento per quanto concerne i dettagli acquisiti con una migliore definizione e chiaramente meno rumore. Gli scatti con il sensore ultrawide ricalcano quelli visti lo scorso anno con una gamma dinamica buona nella modalità Auto Night, anche se sicuramente migliora con la vera modalità Notturna soprattutto con scene più impegnative. Il colore è ben conservato e anche qui non abbiamo riscontrato problemi di bilanciamento del bianco con un miglioramento soprattutto nei dettagli.
Modulo ultra-wide: il modulo ultra-grandangolare del device offriva già una resa buona con il Galaxy S22 Ultra. Qui il più grande miglioramento dell'ultrawide quest'anno con S23 Ultra riguarda la riduzione del rumore: gli scatti effettuati sono sensibilmente più puliti. I colori sono incisivi e con buona gamma dinamica anche in condizioni di luce non perfette, un risultato che non si discosta poi troppo da quello raggiunto con il precedente device della serie soprattutto dopo gli aggiornamenti rilasciati nel corso dell’anno da parte di Samsung. L’obiettivo viene qui utilizzato anche per gli scatti ravvicinati in macro con risultati davvero ottimi su ogni parametro.
Zoom: rispetto agli altri smartphone della serie qui abbiamo due sensori teleobiettivo entrambi da 10 MP ma uno classico con zoom ottico 3X ed uno invece con concezione a periscopio capace di arrivare fino allo zoom ottico 10x con risultati davvero esaltanti. Rispetto a S22 Ultra qui il sensore sembra migliorare sì ma non in modo palese soprattutto perché il risultato che si raggiungeva in precedenza era già elevatissimo. Anche qui forse c’è un miglioramento sul dettaglio che risulta ora leggermente più lavorato confermando l’assenza di rumore. Forse più degno di nota è l'HDR che risulta sicuramente più aggressivo nel nuovo S23 Ultra producendo immagini complessivamente più luminose. Prestazioni solide nel complesso con modifiche minime rispetto allo scorso anno. Come sempre tanti step di zoom 2, 4, 10, 30 o 100x per acquisire una moltitudine di scatti capaci di raggiungere quasi sempre una buona qualità. Utilizzando lo zoom 3x otteniamo un ingrandimento ottico che mantiene alti i risultati. Stesso risultato con lo zoom 10x che permette scatti ancora ottimi come dettaglio e soprattutto una morbidezza che non da fastidio all’occhio. Da qui in poi si parla di zoom fino a 100x che risulta non perfetto ma migliorato e non di poco rispetto allo scorso anno. Da sottolineare l’uso dell’intelligenza artificiale che aiuta molto nelle oscillazioni delle mani durante lo scatto con l’uso dello zoom e l’implementazione di un mirino capace di orientare l'utente durante lo scatto è un plus non indifferente.
Ritratti: sui ritratti Samsung non si affida ad un sensore specifico ma riesce a lavorare molto bene. Il risultato è davvero buono e il sensore, in questo caso principale, riesce a lavorare bene con un distacco dallo sfondo da manuale e praticamente mai artificioso. Come per gli altri sensori anche qui Samsung mette mano alla luminosità e ai dettagli e gli scatti sono più nitidi e luminosi con un passo in avanti non esagerato ma che mettendo a confronto i due device si nota. E sappiate che c’è un miglioramento anche per i soggetti con gli occhiali dove i risultati sono più reali e l’algoritmo riesce a separare in modo giusto questo aspetto che prima invece non veniva considerato.
Selfie: anteriormente gli scatti con la nuova fotocamera sono realisticamente buoni. I colori sempre accesi e quasi sempre reali. C’è forse meno dettaglio dovuto ad un downgrade dei megapixel ma ammettiamo che il risultato finale è comunque davvero buono.
Video: sui video il Galaxy S23 Ultra può permettersi ora di registrare con la sua cam principale video fino all’8K a 30 fps. I video in 4K a 30 fps o 60 fps possono essere girati invece con tutti i sensori così come la stabilizzazione che è disponibile in tutte le modalità. L'acquisizione 8K è sempre codificata in h.265 HEVC, mentre per le altre modalità è possibile scegliere tra h.264 o h.265. Indipendentemente dalla modalità video, l'audio viene registrato in stereo e ottiene una velocità in bit di 256 kbps. Anche se non sarà utilizzato non possiamo non confermare il fatto che la registrazione in 8K (velocità in bit di 80 Mbps) risulti un miglioramento significativo rispetto al modello precedente e non solo per i 6 fotogrammi extra al secondo. Per prima cosa, ora utilizza l'intera larghezza del sensore, a differenza dell'S22 Ultra, che catturava solo un ritaglio centrale relativamente ristretto. La ripresa è più nitida e dettagliata e offre un vantaggio rispetto al 4K di questo stesso Galaxy. Le clip invece a 30 fps e 60 fps (50 Mbps e 80 Mbps, utilizzando h.264) hanno essenzialmente la stessa qualità, il che non è cosa da poco. Ci sono veramente molti dettagli e poco rumore con una gamma dinamica rispettabile, il bilanciamento del bianco ottimale e i colori che hanno la giusta quantità di saturazione.
Parlando dell’autonomia sappiate che Samsung Galaxy S23 Ultra conferma la batteria da 5.000 mAh del passato S22 Ultra e la più grande rispetto a quella che si trova sugli altri smartphone della serie. Se la batteria non cambia a cambiare quest’anno c’è il processore di Qualcomm che permette effettivamente un'efficienza migliore dell’Exynos di Samsung e dunque un aumento dell’autonomia che non è di poco conto. Ci piace confermare una cosa che non capitava con un Galaxy da molto tempo: riuscire a fare più di un giorno di utilizzo mediamente stressante, con connessione mobile, uso del navigatore e dunque GPS, ma anche foto e video oltre che musica in streaming e altro. Un risultato decisamente importante per Samsung perché permette di dare in mano ad un utente, anche professionista, un device capace di superare senza difficoltà la giornata stress. Oltretutto abbiamo visto che l’uso continuativo del device porta ad un miglioramento dell’efficienza perché probabilmente l’intelligenza artificiale presente permette di capire meglio le abitudini dell’utente e dunque compensare gli effettivi consumi. Oltretutto ricordiamo che ponendo il processore nella modalità ''Light'' non avremo effettive differenze in termini di potenza e di utilizzo ma questo ci permetterà di migliorare ancora di più l’autonomia.
A livello di ricarica invece Samsung mantiene la velocità massima a 45W senza esagerare. L’azienda decide di non combattere la gara delle ricariche più veloci e di mantenere tempi migliori di Apple e anche di Google permettendo comunque di preservare meglio la batteria nel lungo andare. Di fatto quello che riusciamo a fare è una carica fino al 68% in più o meno mezz'ora. Per ricaricare Samsung Galaxy S23 Ultra al 100% invece si ha bisogno di un’oretta con il caricabatterie da 45W che Samsung vende separatamente. Sappiate che se avete in casa un caricatore da 65W riuscirete a ricaricare più velocemente S23 Ultra solo nella prima mezz'ora con il 75% mentre per il 100% ci vorrà comunque un’ora come con il 45W. Il Galaxy S23 Ultra permette comunque una ricarica anche wireless che permette di arrivare fino ai 15W ed una ricarica inversa che non supera i 4.5W.
Samsung Galaxy S23 Ultra è al momento il miglior Android presente sul mercato ed è il vero concorrente di Apple con il suo iPhone 14 Pro Max. I motivi sono molteplici e li abbiamo snocciolati durante la recensione riuscendo a capire il filo conduttore del progetto di Samsung con questo device ossia avere finalmente un valido ecosistema. Sì, avete capito bene, Samsung è riuscita finalmente a proporre agli utenti un proprio ecosistema fatto bene proprio come quello di Apple. Da anni l’azienda sudcoreana rincorreva questo obiettivo e ora finalmente può permettersi di guardare in alto con la possibilità di dare tutto all’utente dall’esperienza sul campo con uno degli smartphone più potenti e versatili del momento, con la sicurezza di Knox, con il wallet proprietario per i pagamenti e con una rete capillare di vendite mondiali.
Samsung Galaxy S23 Ultra non è chiaramente una rivoluzione rispetto a Galaxy S22 Ultra anzi cambia poco anche se cambia dove mancava, ponendolo senza dubbio migliore del suo predecessore. Parliamo in primis del processore: addio Exynos e benvenuto Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy. Il cambiamento in tal senso è fondamentale per Galaxy S23 Ultra e non tanto per la potenza bruta che comunque il nuovo chipset riesce a raggiungere ma soprattutto per l’efficienza energetica che otteniamo e che garantisce migliori autonomie e praticamente zero surriscaldamenti. Un passo in avanti non da poco soprattutto perché a differenza di prima, con una CPU Qualcomm, anche gli utenti europei possono ora spingere i device al massimo anche negli scatti fotografici, cosa non completamente possibile prima con gli Exynos.
Samsung Galaxy S23 Ultra possiede un comparto fotografico d’eccellenza. Il sensore da 200 megapixel non è solo marketing ma effettivamente permette di avere dettagli in più nello scatto finale anche se effettivamente l’uso della modalità a 50 megapixel o del classico a 12 megapixel potranno comunque fare la differenza rispetto alla concorrenza riducendo anche il tempo di risposta dello shutter che potrà risultare praticamente istantaneo o quasi.
Samsung Galaxy S23 Ultra è uno smartphone per il professionista che sia esso creator o anche businessman. Lo diciamo perché la presenza di una S Pen sempre più performante non fa che dare l’opportunità a chi ne ha bisogno di scrivere e prendere appunti ovunque e senza alcun freno. Oltretutto il display, sempre enorme ma ora meno curvo, permette di scrivere meglio riducendo al minimo gli errori da tocchi involontari. E se si vuole collegare lo smartphone ad un monitor, usando tastiera e mouse, con DeX è assolutamente possibile grazie ad un’interfaccia creata ad hoc da Samsung che nel corso degli anni è migliorata al punto da rendere possibile praticamente lavorare con lo smartphone come computer. Ed è senza dubbio anche questo un plus non indifferente per Samsung che garantisce all’utente di lavorare sullo smartphone per poi poter continuare sul proprio Galaxy Book o magari su di un Galaxy Tab proprio come l’utente Apple fa con iPhone, iPad e MacBook.
Tutto questo ben di dio si paga e anche in modo un po’ salato. Samsung Galaxy S23 Ultra costa nella sua versione base almeno 1.479 euro ossia un prezzo che lo equipara a quello di un iPhone 14 Pro Max di Apple e ammettiamo anche in modo più che giusto visto il potenziale. Un prezzo importante per uno smartphone comunque importante da tutti i punti di vista. Difficile (diremmo praticamente impossibile) trovare un’alternativa valida oggi nel mondo Android se non con il suo predecessore Galaxy S22 Ultra. Sì, perché al momento se non si vuole spendere così tanto ci si può affidare al precedente modello che rimane ancora un potentissimo device dalle qualità elevate a livello fotografico e con funzionalità della OneUI 5.1 alla pari di quelle di Galaxy S23 Ultra. Quest’ultimo potrebbe fare la differenza per la migliore efficienza grazie al chipset Qualcomm piuttosto che per la cam da 200 megapixel.
Samsung sembra aver davvero raggiunto l’obiettivo prefissato ossia quello di offrire un’esperienza completa e al passo con le richieste dell'utente anche più esigente. Complimenti!
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